Beauty_Studio_Tripping prende una nuova forma nell’aprile 2023 dalla collaborazione tra la comunità di artisti ucraini e il progetto italiano GiudittaRescueCar. La comunità di artisti era già impegnata fin dall’inizio dell’invasione in attività umanitarie e di supporto e sostegno all’esercito composto per la maggior parte da civili volontari o reclutati, tra cui molti loro amici e fratelli. L’incontro con il progetto Giuditta ha permesso loro di mettersi in movimento e avere un mezzo materiale per intervenire sul campo.
Per tre mesi abbiamo lavorato insieme nel sud dell’Ucraina tra le regioni di Mycolaiv e Kherson, nei villaggi liberati e nella città di Kherson, attualmente linea del fronte e in continuo stato d’assedio. Il nostro lavoro ha permesso alla comunità di farsi conoscere e di allargarsi, permettendo loro di continuare il lavoro anche quando Giuditta non era presente in Ucraina.
Durante il primo viaggio insieme a Solidarity Collectives siamo entrati in contatto con le comunità di Luch, Myrne e Posad, tre villaggi sulla strada che collega Mycolaiv e Kherson, insieme abbiamo portato alla luce la situazione di Blahodatne, un piccolo villaggio vicino a Partyzans’ke (con cui stiamo lavorando) nella regione di Mycolaiv, interamente distrutto dai combattimenti e dall’occupazione in cui erano rimaste a vivere solo 5 famiglie, anche a causa della assenza di una via di collegamento ripristinata soltanto durante la nostra presenza sul campo, questo ha impedito per mesi l’arrivo di aiuti umanitari, oggi finalmente molte famiglie hanno potuto tornare nel proprio villaggio e iniziare la ricostruzione.
Nella città di Kherson collaboriamo con un gruppo di volontari locali che da rifugio a decine di famiglie scappate dai territori occupati, distribuisce beni di prima necessità alla popolazione assediata e ricostruisce e ripara dove possibile le abitazioni delle persone. Con loro abbiamo lavorato durante l’emergenza inondazione dovuta alla distruzione della diga di Nova Kachovka, portando in salvo persone e animali prima che l’acqua sommergesse interi villaggi e parte della città e distribuendo aiuti alla popolazione rimasta isolata.
In questi giorni siamo tornati nei villaggi e abbiamo aggiornamenti sulla situazione, le richieste continuano ad essere tante perché c’è tanto lavoro da fare: dagli attrezzi e materiali per ricostruire, al cibo, medicine e l’enorme problema dei topi che portano con sé malattie. Siamo tornati anche a Kherson dove lo stato d’assedio della città si è intensificato negli ultimi mesi. Ogni giorno sono centinaia i missili che colpiscono l’intera regione senza risparmiare ospedali (2 solo questo mese) luoghi pubblici e abitazioni uccidendo decine di civili.
La situazione sul campo continua a essere difficile, la priorità per tutti gli ucraini è supportare l’esercito perché non ha tempo, ogni secondo che passa potrebbe comportare conseguenze disastrose per la vita di tutte e tutti, ma allo stesso tempo il lavoro umanitario richiede un impegno costante per permettere alle persone di poter tornare a vivere nelle proprie case perché non hanno alternative di dove andare, non hanno soldi per pagare un affitto altrove e manca lavoro, e in questo momento il nostro lavoro è ancora di più con l’inverno che sta già bussando alle porte.
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